Muccia
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Sulle rive del fiume Chienti, posta in corrispondenza di un nodo stradale importante fin dall’antichità, Muccia ospita numerosi reperti archeologici di epoca neolitica e notevoli chiese quattrocentesche.
Nel Medioevo, sorta col nome di Mutia, era una sede strategica per la lavorazione ed il commercio delle granaglie, tant’è che la signoria dei Da Varano di Camerino vi fece erigere un castello in difesa dei mulini.
In questo paese nasce il beato Rizzerio, seguace di san Francesco d’Assisi.
Il paese ospita lo stabilimento della Distilleria Varnelli, celebre azienda produttrice di bevande alcoliche.
Negli ultimi anni è stato rivalutatato il turismo religioso grazie alla presenza dell’ospitalità del BEATO RIZZEIRO in un contesto di pace e tranquillità.
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Borgo Medievale tra Storia, Natura e Sapori dei Sibillini
Nel Medioevo il territorio fu sottoposto alla signoria dei Da Varano di Camerino, potente casata che promosse la costruzione del principale castello, eretto a difesa di alcuni mulini al servizio delle comunità locali. Il paese subì nei secoli diversi saccheggi, che portarono alla completa distruzione del Castello di Giove e a danni parziali per quello di Preofoglio, situato nella località di Massaprofoglio, oggi oggetto di restauro.
Nonostante le devastazioni, il centro storico conserva ancora l’impianto urbanistico medievale, con le caratteristiche vie strette e le case in pietra, molte delle quali presentano le cosiddette “porte del morto”, testimonianza architettonica di epoche passate. I dintorni offrono un paesaggio incontaminato, ricco di tracce storiche e artistiche, immerso in una fitta vegetazione in cui predominano lecci, carpini neri e ornielli.
Il borgo dispone di un centro sportivo attrezzato con piscina e campo da tennis, ed è il punto di partenza ideale per percorsi naturalistici da affrontare a piedi o in mountain-bike.
Muccia è anche luogo di spiritualità: qui nacque il beato Rizzerio, discepolo di San Francesco d'Assisi, fondatore di un suggestivo eremo francescano immerso nel verde, oggi restaurato e dotato di sala riunioni e strutture ricettive per soggiorni di pace e meditazione.
Ricca è anche la tradizione enogastronomica locale: celebri sono i formaggi pecorini, i salumi, il tartufo nero e alcune bevande tipiche, tra cui spiccano l’Amaro Sibilla e il celebre Varnelli, liquore all’anice.
Il Comune di Muccia aderisce all’Associazione Nazionale Città dei Liquori, con sede a Saronno, e partecipa al circuito turistico dei Monti Sibillini, Terre di Parchi e di Incanti, volto a promuovere e valorizzare il patrimonio naturale e culturale del territorio.
Gli scavi di Maddalena di Muccia
I reperti neolitici rinvenuti nel sito di Maddalena di Muccia sono esposti principalmente presso il **Museo Archeologico Nazionale delle Marche**, situato ad Ancona. Questo museo ospita una vasta collezione di manufatti preistorici, tra cui ceramiche decorate e strumenti litici provenienti dagli scavi di Maddalena di Muccia.
Il Neolitico alla Maddalena di Muccia rappresenta un capitolo significativo nella comprensione della preistoria marchigiana. Gli scavi archeologici condotti nell’area hanno evidenziato la presenza di insediamenti risalenti a questa epoca, fornendo informazioni preziose sulle dinamiche di popolamento e sulle attività economiche delle comunità neolitiche.
Insediamento e Strutture
Nel sito di Maddalena di Muccia sono stati individuati resti di abitati neolitici, caratterizzati da strutture che suggeriscono un'organizzazione spaziale complessa. Sebbene l’estensione dell’area esplorata sia ancora limitata, le evidenze archeologiche indicano un insediamento stabile, con tracce di strutture abitative e aree funzionali dedicate a specifiche attività produttive.
Attività Economiche e Cultura Materiale
Durante il Neolitico, la popolazione della Maddalena di Muccia era dedita principalmente all’agricoltura e all’allevamento, come testimoniato dal ritrovamento di strumenti in pietra levigata, macine e resti di cereali. La produzione ceramica era un elemento centrale della cultura materiale, con la presenza di manufatti decorati che suggeriscono contatti con altre comunità della penisola italiana.
L’uso di strumenti litici in ossidiana e selce, alcuni dei quali di provenienza non locale, indica l’esistenza di reti di scambio a lunga distanza. Ciò conferma che la comunità di Maddalena di Muccia era parte di un più ampio sistema economico e culturale, con collegamenti verso l’area tirrenica e l’Adriatico.
Aspetti Funerari e Riti
Le evidenze di sepolture neolitiche sono ancora limitate, ma alcune testimonianze suggeriscono la presenza di pratiche rituali associate alla morte. La disposizione delle tombe e i corredi funerari rinvenuti indicano un’evoluzione nelle concezioni legate all’aldilà e alla memoria dei defunti, in linea con le pratiche funerarie riscontrate in altri siti neolitici dell'Italia centrale.
Conclusione
Il sito di Maddalena di Muccia rappresenta un importante tassello per la comprensione delle dinamiche insediative e culturali del Neolitico nell’area appenninica. Le ricerche in corso continuano a fornire dati fondamentali per ricostruire la storia delle popolazioni che hanno abitato questa regione, confermandone il ruolo di crocevia culturale e commerciale già in epoca preistorica.








